La tradizione napoletana vuole che a conclusione delle cene di Vigilia e dei pranzi di Natale e Capodanno il palato stramazzi sazio, ma estasiato da un vario assortimento di dolci e sciosciole (frutta secca ).Le più comuni noci di Sorrento, nucelle (nocciole), arachidi infornate, castagne r’u prevete (del prete) volteggiano sulle tavole con altre prelibatezze, particolarmente gustose e ipercaloriche,cioè datteri, fichi secchi e prugne ricoperti di cioccolato o ripieni di noci, nocciole o mandorle.
Un cenno particolare meritano i cosiddetti “folarielli” o follovielli, involtini di uva passa o fichi secchi e frutta candita, che sono un prodotto tipico di Sorrento consumato soprattutto durante le feste di Natale.
Pare che fossero noti già agli antichi romani che utilizzavano perlopiù foglie di fico, vite e platano, attualmente sostituite da quelle di limone, cedro e arancio, legate poi con fili di rafia.
Il nome può derivare da “folium volvere” (avvolgere la foglia) oppure da follare (pigiare ) o ancora, secondo un etimo popolare meno dotto e più incerto, da folliculus (sacchetto o guscio).
La lavorazione dell’uva è più lunga e complessa dell’essiccazione dei fichi perchè l’uva viene prima lavata nel vino bianco, poi essiccata, bollita nel mosto, infine infornata e aromatizzata con pezzetti di frutta candita, di solito arancia.
Eccoli qui…attenzione che si ingrassa solo a guardarli
In questi giorni, almeno un paio di volte a giorno, sbircio da te. E imparo. Però, sei tentatrice e pericolosa: sicuramente tieni ‘na credenza chiena ‘e stù bbene ‘e Ddio.
Ciao
@Transit: pienissima, di quattro anni di post- ahimè- cancellati in un solo colpo. Accomodati pure e leggi con calma. Qui sarai sempre il benvenuto
Quando le donne stavano a casa, passavano le giornate a cucinare tutte queste cose buone, ma oggi col lavoro e gli altri impegni, come si fa a stare tanto tempo dietro ai fornelli a cucinare certe ricette che richiedono giorni di preparazione..beh,magari c’è qualcuno che ha la fortuna di avere chi gliele prepara!
@filo: questi richiedono una lunga preparazione e si fa prima a comprarli. Mi piacerebbe imparare a farli, però, con caaalma e tranquillità .
Questa volta non so se dare più retta alla mia golosità anziché alla mia passione per la storia!
P.S.
Non metti i bottoncini per condivisioni varie? :))
@Adriano Maini: ogni tanto ci stanno bene un po’ di cose buone .
Per i bottoncini chiederò al webmastro. Grazie per averlo fatto notare.