L’arcipelago delle Sirenuse ( oggi detto Li Galli) spicca in mezzo al mare tra la costa sorrentina e Positano e rientra nell’area marina protetta di Punta Campanella.E’ formato da tre isolette (il Gallo Lungo, la Rotonda e il Castelluccio) considerate già dal greco Strabone (I sec a. C) la mitica sede delle Sirene ammaliatrici. Nell’arte greca arcaica queste divinità erano rappresentate per metà donna e metà uccello ( di qui il nome Li Galli); solo successivamente come donne con una coda di pesce. Le astute Sirene stregavano i naviganti con un canto irresistibilmente melodioso e sapevano incantare con dolci parole toccando il cuore e l’intelletto dei malcapitati, che beatamente si lasciavano sedurre e naufragavano contro gli scogli.
A Ulisse promisero che, se si fosse fermato, gli avrebbero rivelato i segreti della conoscenza e ciò che sarebbe avvenuto in ogni tempo e luogo della terra. Non poteva esserci tentazione più forte per l’intelligente Odisseo, che peregrinò a lungo per terre e mari spinto dal desiderio di conoscere. Ma l’eroe si fece legare all’albero della nave dopo aver furbamente turato con la cera le orecchie dei suoi marinai .Invano cercò di svincolarsi dalle corde cedendo alle dolci lusinghe. Quindi le sirene, da lui sconfitte , poiché non erano immortali ma vivevano finchè riuscivano ad incantare, si uccisero gettandosi nel mare dall’alto delle isole. Si chiamavano Leucosia, Ligeia e Partenope. Il corpo di quest’ultima fu portato tra gli scogli di Megaride dove sorse il primo insediamento di quella che sarebbe poi diventata Napoli. Gli abitanti del villaggio scoprirono la dea con gli occhi chiusi, il viso bianco di fanciulla e lunghi capelli, simili ad alghe, e in suo onore eressero un sepolcro. Partenope diede il nome al villaggio diventandone la protettrice,venerata dalla popolazione con sacrifici e fiaccolate sul mare. A lungo storici e archeologici hanno cercato di localizzare il suo sepolcro… ma storia e leggenda si confondono.
Altri personaggi mitologici s’imbatterono nelle Sirene, cioè gli Argonauti, una schiera di circa 50 eroi che a bordo della nave Argo si scavezzacollarono in mille avventure e peripezie per conquistare un prodigioso vello d’oro. L’abile Orfeo riuscì a cantare e suonare la lira divinamente, umiliando così le Sirene che si gettarono in mare e si tramutarono in sassi.Probabilmente nel mito le Sirene sottintendevano i pericoli della navigazione in un tratto di mare caratterizzato da forti correnti, che spesso causavano il naufragio delle imbarcazioni contro queste isole.
Nel 1225 Federico II di Svevia donò al monastero di Positano le tres Sirenas quae dicitur Gallus . Nel 1924 il coreografo e ballerino russo Leonide Massine acquistò le isole e vi fece costruire una splendida villa, abbellita poi dall’architetto Le Corbusier. Tra gli anni ’80 e ‘90 nella pace de Li Galli amava ritirarsi un altro ballerino russo, Rudolf Nureyev. Attualmente le isole sono proprietà di altri privati.
Li Galli, sospesi tra cielo e abissi, tra storia e leggenda affascinano terribilmente …