Nel centro storico di Napoli, in via Settembrini, a poca distanza dal Duomo con l’annessa mostra del tesoro di San Gennaro (da non perdere), e dal Museo Archeologico che ospita tantissimi reperti dell’arte greco-romana, esiste e resiste il MADRE, cioè il museo d’arte contemporanea, nato nel 2005 nel palazzo Donna Regina e trasformato in sede museale dall’architetto portoghese Alvaro Siza. Per quattro anni il museo, diretto da Eduardo Cicelyn e Mauro Codognato, ha ospitato interessanti mostre e retrospettive. Nel 2010 però, in seguito alle elezioni regionali con l’ avvicendamento dalla giunta guidata da Antonio Bassolino (PD) a quella di Stefano Caldoro (PDL), si è verificato un lento matricidio causato dall’esaurimento dei fondi disponibili e dai tagli alla cultura museale.
Nel 2011 il Consiglio di Amministrazione del museo si dimise. Il MADRE murò ben sedici stanze ormai vuote, perché tanti artisti ritirarono le loro opere, e le sei opere rimaste furono esposte nelle rimanenti tre. Una desolazione perché proprio il Museo d’arte contemporanea aveva fatto confluire a Napoli architetti e artisti di fama mondiale, che in seguito hanno contribuito alla realizzazione della metropolitana, divenuta ormai una meta turistica ( qui i post sulle stazioni dell’arte ).
Dopo numerosi appelli per non perdere questa risorsa culturale, con un nuovo consiglio di amministrazione della Fondazione del MADRE, presieduto da Pierpaolo Forte, e il direttore Andrea Viliani in carica dal gennaio 2013, il museo sta rinascendo.
“MADRE è l’acronimo di Museo d’Arte contemporanea DonnaREgina, “un nome ancestrale, pieno di echi atavici e mediterranei, che parla di fecondità, nutrimento e potenza creatrice, attributi dell’arte di tutti i tempi.” Lo stesso logo del museo è un quadro in cui manca una porzione di lato perché aperto all’esterno e alle sue contaminazioni. Infatti questo museo d’eccellenza a livello mondiale ha attirato centinaia di artisti, italiani e stranieri, per aprire l’arte contemporanea al pubblico di massa, ha rappresentato l’innovazione, un nuovo fermento culturale, la fantasia creativa che si rigenera nel panorama artistico internazionale, pur ancorando l’identità del museo al suo territorio.
Museo d’Arte contemporanea DonnaREgina ,
via Settembrini 79- Napoli
Segnalo la mostra di Daniel Buren “Come un gioco di bambini”
allestita fino al 04-07-2016
Articoli correlati :
L’arte contemporanea alla portata di tutti: le stazioni dell’arte di Napoli