Le palme di confetti

Durante una domenica delle Palme  del XVI sec., mentre i sorrentini si avviavano a benedire i rami d’ulivo, le campane risuonarono e diedero l’allarme per la presenza di  navi saracene all’orizzonte, pronte ad assalire la costa per l’ennesima volta. Il prete quindi invitò i presenti a benedire l’ulivo in chiesa, prima di correre a difendersi.

Un pescatore, fatto il segno della croce,  non partecipò al rito della benedizione, ma  andò sulla spiaggia di Marina Grande. All’ improvviso scoppiò una provvidenziale tempesta che affondò le navi nemiche. Al naufragio sopravvisse soltanto una schiava che, trascinata a riva dalle onde, prima fu tratta in salvo dal pescatore, poi fu accolta dai sorrentini. In segno di gratitudine la giovane  regalò una manciata di  confetti portati dalla sua terra e custoditi in un sacchetto legato al collo.   

Da questo gesto di pace e  riconoscenza  sarebbe nata la tradizione delle palme di confetti, bianchi e colorati. Queste sono prodotti dell’artigianato locale e richiedono una complessa lavorazione e una precisa manifattura. Di solito intere famiglie si dedicano a quest’attività, che si svolge perlopiù in casa, e rischia di estinguersi perché è poco redditizia. Da qualche tempo si organizzano corsi per  imparare a creare le palme e mantenere viva la tradizione locale.

 

 

Dopo un’attenta selezione, i confetti sono infilati , uno alla volta , in fili di ferro riscaldati che  si lasciano ad asciugare sotto barattoli di vetro per almeno un giorno. Quindi i fili sono poi avvolti in apposite cartine e  infine sono adornati e assemblati  con merletti e foglie di carta in ramoscelli fioriti. Da bambina  ricevevo in regalo un alberello, una sorta di cono di confetti bianchi di varie dimensioni, costellato di confettini argentati…un piccolo e laborioso capolavoro artistico , soppiantato dai più diffusi e variopinti rametti.

Alcune composizioni decorative sono invece  create con un’altra tecnica che impiega e flette il midollo bianco della pianta di fico.

Di recente si sono organizzati concorsi su “Le palme di confetti” per valorizzare l’arte e l’artigianato femminile, tutelare un’espressione della cultura tradizionale locale, divulgare la memoria di un rito sacro e civile, promuovere economicamente la palma come prodotto tipico locale e trasferire la tecnica produttiva tipica della palma per la realizzazione di altri prodotti con diversa destinazione alla conquista di  mercati più ampi, oltre quello locale e il tempo pasquale.

 Ecco alcune creazioni!

 

 

7 pensieri su “Le palme di confetti

  1. Molto originali e decorative queste creazioni di confetti, ricordano dei piccoli bouquet di fiori primaverili. Qui nel Ponente ligure la domenica delle Palme si usa portare a benedire un ramoscello di foglie intrecciate ricavato dal cuore della palma con un procedimento molto lungo e complicato i cui segreti sono tramandati di generazione in generazione Di certo le ricorderai.
    È una domenica di pioggia battente e la primavera è ancora di là da venire, cara Marì. :)

  2. @alberto: nella penisola sorrentina oltre alle palme di confetti si usano anche rami di olivo addobbati da nastri colorati e piccoli caciocavalli.
    Anche qui piove .Ma quando arriva per davvero la primavera?

  3. Pingback: Il significato e la tradizione delle uova di Pasqua | SkipBlog

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