Nel cortile di Palazzo Nuovo in Campidoglio Marforio, mordace interlocutore a distanza col sarcastico Pasquino, sorrideva beffardo mentre cercavo di immortalare ciò che sentivo come bello.
Per gli antichi il bello era proporzione e armonia di forme, rese ancor più pure dalla trasparenza del marmo. Ci sono opere che a distanza di secoli hanno reso eternamente belle qualità esistite da sempre, colte in matrone, fanciulle, divinità, imperatori, guerrieri.
Uomini e donne, realmente esistiti o immaginati, che ancora trasmettono forza, fierezza, fermezza, gentilezza, nobiltà, dolcezza, leggiadria, armonia, serenità.
“Per quanto viaggiamo in tutto il mondo per trovare ciò che è bello, dobbiamo portarlo con noi oppure non lo troveremo” (Ralph Wado Emerson).
Non saprei se si coglie il bello perchè è stato coltivato dentro di sè o perchè è una proprietà insita oggettivamente nelle cose. Potremmo discutere a lungo sul carattere oggettivo o soggettivo del bello. Sta di fatto che a Roma ovunque, per strada, nei musei e nelle chiese, ci sono opere talmente sublimi che suscitano incanto e commozione.
Qui alcune statue della classicità ammirate nei Musei Capitolini di Roma, che custodiscono una delle collezioni d’arte più prestigiosa e antica del mondo e hanno ispirato questo post.
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Armonia e bellezza, sono le parole più appropriate per definire quello che riscontri guardando questi capolavori. Io credo che riconoscere la bellezza, che non è solo nelle opere d’arte, sia una capacità in parte innata, in parte deve essere coltivata altrimenti inaridisce.
@Ambra: anch’io credo che si debba coltivare, alimentare e affinare il gusto per il bello. A volte ho l’impressione che ,se da piccoli si vive nel bello ( della natura, delle arti…), gli occhi lo assorbono e si finisce con il cercarlo sempre e ovunque
Grandi memorie , grandi ricordanze, talmente belle da attendere solo possano esprimere almeno una sillaba!
@nella: vero, vien da dire a queste opere divinamente belle “Perché mi guardi e non favelli?”
Silenzio! Parla la bellezza classica, ampiamente meditata o meno che sia!