Nel quartiere del Vomero a Napoli s’erge Villa Floridiana, un’oasi di bellezza naturale ed artistica, che re Ferdinando I di Borbone volle come residenza estiva per la moglie morganatica Lucia Migliaccio di Partanna, duchessa di Floridia. La duchessa , nata a Siracusa nel 1770, era molto bella oltre che molto ricca. A soli sei anni ereditò titolo nobiliare e feudo e ad undici sposò il ventiseienne principe Benedetto Grifeo di Partanna dal quale prima ebbe nove figli, poi una prematura vedovanza. Nel novembre del 1814 tre mesi dopo la morte della regina Maria Carolina convolò a nuove nozze col re di Borbone, esule in Sicilia, pertanto fu invisa ai sudditi e, rientrata col consorte a Napoli dopo la Restaurazione , visse nelle residenze a lei destinate dal re ( palazzo Reale, palazzo Partanna in Piazza dei Martiri e Villa Floridiana).
Tra il 1817 e il 1819 l’architetto Antonio Niccolini ristrutturò in stile neoclassico la palazzina ed ideò un parco all’inglese, un teatrino all’aperto, un tempietto ionico, serre e grotte per animali esotici. Villa Floridiana divenne quindi una suggestiva scenografia per i ricevimenti estivi della duchessa. Quando nel gennaio del 1825 re Ferdinando morì in seguito a una breve malattia , Lucia lasciò il palazzo Reale e si ritirò nel palazzo Partanna. Circa un anno più tardi, nell’aprile del 1826, morì anch’ella e le sue spoglie furono custodite nella chiesa di San Ferdinando.
Nel 1919 Villa Floridiana fu acquistata dallo Stato italiano. Dal 1931 divenne sede del Museo della Ceramica Duca di Martina che ospita la collezione di oggetti d’arte di Placido di Sangro, appunto duca di Martina, donata dai suoi eredi alla città di Napoli nel 1911. Il duca, nato a Napoli nel 1829 da Riccardo e Maria Argentina Caracciolo, apparteneva ad un illustre casato strettamente legato alla corte borbonica. Dopo l’unità d’ Italia si trasferì a Parigi e lì entrò in contatto con famosi collezionisti, come i Rothschild, ed iniziò ad acquistare oggetti d’arte applicata che in parte venivano inviati nella sua residenza napoletana.
Il Museo Duca di Martina nella Villa Floridiana si articola in più sale, dislocate su tre piani, ove si possono ammirare circa seimila opere di manifattura occidentale ed orientale, databili dal XII al XIX secolo. Avori, smalti, tartarughe, coralli, bronzi di epoca medievale e rinascimentale, maioliche, vetri e cristalli dal XV al XVIII secolo, porcellane europee, cinesi di epoca Ming ,Qing e giapponesi Kakiemon ed Imari.
È piacevole passeggiare nel parco della Villa Floridiana, all’ombra della folta e rigogliosa vegetazione, lontano dai rumori della città. Una pausa rigenerante prima di ricominciare a girovagare per Napoli.
Museo Nazionale della Ceramica Duca di Martina
Villa Floridiana
via Cimarosa 77
via Aniello Falcone 171, 80127 – Napoli
Tutte, spero, le città hanno queste oasi. Di pace, e di tempo antico. Bella questa. Ce ne sono anche parecchie a Milano, basta conoscere.
@Alberto: è bello girovagare per le città , puoi scoprire oasi nascoste e poco frequentate.
Ecco l’utilità dei blog!!!
Non sapevo che esistesse questa meraviglia..
Luogo interessantissimo da visitare..
Lo farò quanto prima!
grazie Skip, amica mia!:::)))
@nella: è al Vomero, poi mi racconti .
Sono i tesori dell’Italia! Questo mi sembra splendidamente tenuto e incorniciato, come molti altri dislocati in tutta Italia, peccato che altri siano invece un po’ abbandonati a se stessi.
@Ambra: quando sono andata erano in corso lavori di manutenzione. Mi riprometto di visitare le residenze reali borboniche che sono davvero un patrimonio d’Italia
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