A febbraio dell’anno scorso scrivevo “Sono trascorsi circa quattordici anni, e i miei figli a quattro zampe ci hanno seguito nella nuova casa in città. Si sono adattati al nuovo ambiente anche se a volte scopro Gri Gri che, assorta, sbircia dietro la finestra. Forse rimpiange un po’ la terrazza dove amava sdraiarsi al sole.Sì, in fondo i gatti non differiscono troppo dagli umani.”
Gri Gri , protagonista della nostra vita familiare e di alcuni dei miei post preferiti sui gatti e sulle sue prodezze natalizie nel presepe, è ancora qui nelle mie riflessioni che telepaticamente voleranno verso il mondo verde e azzurro dei gatti. È stata una gatta speciale, furba , a volte troppo intelligente per essere un gatto, al punto tale che credevo fosse uno spiritello indomito e protettore della casa.
Gri Gri, affettuosa con l’inseparabile Skip vero e il piccolo di casa, ormai ventenne, che vegliava durante il sonno stando accovacciata sul suo petto e guardandolo in viso . Mi accoglieva al rientro a casa miagolando, e mi precedeva in cucina di mattina, saltando sul marmo e fuseggiando .Se mi attardavo a scrivere al computer o a guardare la tv, si accoccolava in braccio e miagolando mi accompagnava in camera per acciambellarsi sul letto, pronta a riappropriarsi del suo vero posto di guardiana del sonno ( letto del secondogenito) non appena sentiva rientrare mio figlio. Gri Gri che, indispettita, al rientro dal week end ci guardava dall’alto del letto a ponte , tenendo le orecchie basse e l’aria offesa o, per dispetto e diffidenza nei confronti di estranei, rimaneva nascosta per qualche ora. La rivedo ancora quando da cucciola si arrampicava su fino al quarto piano di un palazzo vicino saltando sui condizionatori d’aria. Tigro la seguiva , un po’ impacciato, e lei agilmente raggiungeva una signora anziana che li aspettava con i croccantini, per poi scendere giù in fretta e furia.
Da giovane amava esplorare i tetti e arrivava festosa con la coda incriccata portando come trofei una penna di piccione o un guscio d’uovo, poi ha preferito stendersi al sole sul tetto o stare seduta sul muretto della terrazza a godersi la fresca aria del mattino e a contemplare le prime ombre della sera, a volte mimetizzandosi tra i fiori. Quante volte di notte ha miagolato disperata, guidandomi in cucina, fino a quando non aprivo il balcone della terrazza per lasciare rientrare Tigro che, come al solito, era rimasto chiuso fuori. Quante volte al mattino mi ha svegliata ,sfiorando i capelli, se tardavo ad alzarmi. Le piaceva osservare dall’alto, di un pensile della cucina, di una libreria, di una tenda. Non le sfuggiva mai nulla, anche di recente, anche quest’estate quando si stava arrendendo al brutto male che non l’ha resa molto diversa dagli umani.
Qualcuno ha scritto che “per soddisfare un gatto, deve essere creata una nuova condizione di esistenza: a metà strada tra dentro e fuori”. Con lei sono stata in empatia più che con tutte le decine di gatti che hanno attraversato la mia vita, con nessun altro felino c’è stato un rispetto reciproco di tempi e spazi, un’affettuosa complicità e riconoscenza che si conclamava nel buongiorno del mattino e nel relax della sera. Quanta dignità hanno i gatti nella resa, si appartano in silenzio per non dare fastidio, anche se desiderano protezione e rassicuranti carezze. Se le è meritate tutte, la mia cara Gri Grinella perché non è stata un semplice gatto ma il mio Gatto, il Gatto della mia famiglia, una costante e affettuosa presenza di questi ultimi quindici anni che ci ha accompagnati tutti in un periodo di crescita ,non solo nel passaggio dall’infanzia alla giovinezza dei miei figli, ma negli anni di slancio, di cambiamenti, di un’età più matura. Qualche giorno fa ho constatato che non ero ancora emotivamente pronta a questo distacco, per quanto razionalmente l’avessi previsto otto mesi fa e me lo ripetessi spesso.
Ciao, piccola Gri Gri, ti rivedrò ancora sulla terrazza di casa nostra , quella dove prendevi il sole, perché gli spiritelli felini ricompaiono sempre nei posti che hanno amato di più.
Grazie per esserci stata, per avermi concesso la tua amicizia e per le cose belle che hai regalato a tutti noi.
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So cosa vuol dire cara Skip. So cosa vuol dire perché è stato lo stesso quando se n’è andato il mio Tigre. Un abbraccio.
Gli animali domestici sono “piezzi e core” , vero,Marì ciao, a presto.
Adoro i gatti e capisco la tua tristezza ora che la Gri Gri se n’è andata. Ti resterà il suo bel ricordo e la gioia di averle fatto passare un bella vita
Ho perso anche io il mio micio da pochi mesi. La sua assenza si sente terribilmente
Che bella che era e non stento a credere che non ti abbia dato tanto
Un sentito grazie a tutti.
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